Viabilita'
«Vogliamo le piste ciclabili»: fans della bici all'assalto del Comune
Un centinaio di persone sfila fino al municipio. «Servono percorsi protetti»

ROVIGO - Un centinaio di ciclisti ha risposto ieri pomeriggio all'appello a scendere in piazza per chiedere all'amministrazione comunale un biciplan, ossia una programmazione complessiva della viabilità su due ruote. L'iniziativa è stata spiritosamente ribattezzata «Sindaco!», non solo come invocazione al primo cittadino, ma pure come acronimo dello slogan dell'iniziativa: «scampanelliamo il nostro diritto alla ciclabilità, ostrega!». Promotrice la sezione rodigina della Federazione italiana amici della bici (Fiab) con il sostegno attivo delle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, Salvadanaio per i boschi, Wwf e dall'ente di promozione sportiva Uisp. E proprio Fausto Merchiori ha voluto raccogliere in prima persona proposte e ragioni dei manifestanti, una delegazione dei quali è stata ricevuta in municipio. Sul tavolo è stato posto un vero e proprio decalogo delle priorità, sottolineando che la gran parte degli interventi sono realizzabili se non proprio a costo zero, con investimenti molto contenuti.
La richiesta più marcata è il rafforzamento delle misure di sicurezza dal completamento di tutte le opere utili a permettere un collegamento in piena sicurezza tra centro storico e frazioni, al ripristino delle piste esistenti e garantendo un coordinamento tra i diversi percorsi, al miglioramento della segnaletica nelle zone critiche come, per esempio, il passaggio ciclopedonale a ridosso della Cittadella socio sanitaria in viale Tre Martiri. La progettazione dovrà essere particolarmente attenta soprattutto per i collegamenti con le scuole e con le strutture di pubblica utilità in genere. Proprio per questo, viene chiesta l'istituzione di un ufficio della mobilità ciclopedonale e un tavolo permanente per la mobilità sostenibile. E mobilità sostenibile non significa solo circolazione agevole e sicura a piedi o in bici, ma pure grazie a un servizio di trasporto pubblico efficiente. Infine, i manifestanti hanno posto l'accento sulla necessità di rafforzare la presenza del verde pubblico, a partire dalla valorizzazione del grande polmone verde di Parco Alexander Langer.

Nicola Chiarini

Downhill

(Ed. PADOVA)
Alberto Bovo, 17enne di Este, è il nuovo campione italiano under 18 Uisp di downhill, adrenalinica e spettacolare gara di velocità in bicicletta su impervie discese di montagna.
Bovo ha conquistato il titolo ai campionati che si sono svolti nella località senese di Nusenna e ora punta a conquistare anche il titolo della Federazione ciclismo che sarà in palio a luglio all'Abetone. Nei prossimi giorni, finite le scuole (frequenta l'Itis Euganeo di Este) partirà alla volta di Sestola per la lunga estate di allenamenti e gare.
Il downhill sta prendendo piede fra i giovani, ma annovera fra i suoi esponenti di spicco anche splendidi quarantenni. Le gare assomigliano un po' a quelle di sci e in moto: partenza e arrivo colti da fotocellule, curve mozzafiato fra alberi, radici e massi, dislivelli medi sui 400 metri e punte di velocità sugli 80 orari, in sella a piccoli gioielli di meccanica dal valore minimo di 6.000 euro; il venerdì sopralluogo sul tracciato a piedi, sabato le prove e domenica la gara, con due manche di cui è valida la migliore.
Fantastica, pazza, faticosa: così Bovo definisce questa disciplina sportiva. «È uno sport completo, che richiede agilità, lucidità e reattività, ma anche preparazione atletica e forza fisica: io mi alleno tutti i giorni, due o tre ore di palestra e altrettante in bici. È indispensabile una predisposizione alla velocità e - aggiunge ridendo - scarso spirito di conservazione: il pericolo c'è, come in altri sport».
Bovo ha cominciato a gareggiare l'anno scorso e da quest'anno è professionista con i colori dell'Alessi DH Team: «Il mio sogno? Ancora qualche anno di gavetta e poi entrare nel giro internazionale che oggi è dominato da australiani e neozelandesi. Un ringraziamento lo devo a tutto il team per l'assistenza e agli sponsor, Marzocchi per le sospensioni, Ufo per l'abbigliamento e Kenda per le gomme».

IL PROGETTO Conclusa con una grande festa finale la manifestazione "Diamoci una mossa"
Nuovi stili di attività per bambini e famiglie

(Ed. ROVIGO)
Si è concluso nei giorni scorsi con la festa finale il progetto "Diamoci una mossa: nuovi stili di attività per bambini e famiglie" al quale hanno partecipato 18 classi per un totale di 327 bambini delle scuole primarie rodigine grazie all'intesa e alla collaborazione tra dirigenti scolastici, insegnanti, operatori di Uisp e Ulss 18.
A "Le Piramidi" musica, gioco, movimento, sorprese, allegria e merenda sana, offerta dalla Coop, sono stati gli ingredienti della festa, alla quale hanno partecipato anche i genitori dei bambini e alcuni operatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Ulss 18. All'evento è intervenuto anche l'assessore Cattozzi che si è prestato al ballo di gruppo di apertura dei giochi. Al termine sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al progetto alle insegnai e alla loro classi. 
Il progetto, presentato già all'inizio dell'anno scolastico, è entrato in piena realizzazione a gennaio di quest'anno: nelle scuole aderenti cinque operatori, laureati in Scienze Motorie, hanno proposto ai bambini delle classi terze, e di riflesso alle famiglie, l'adesione ai principi di uno stile di vita sano come un grande e divertente gioco da iniziare a scuola e proseguire a casa. L'obiettivo era quello di ottenere che una corretta alimentazione ed un'attività motoria regolare diventassero un abitudine quotidiana per tutta la famiglia. Dal prossimo anno l'appuntamento è con "Ridiamoci una mossa", secondo dei tre step del progetto.